Art Studio
Via Garibaldi, 19
20090 Opera (Milan) – Italy
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Tiziana Mesiano nasce a Milano il 07/03/1962. Si è diplomata in grafica pubblicitaria oltre ad acquisire numerose specializzazioni in Italia e all’estero. Nel corso della sua evoluzione artistica, è stata protagonista di personali tra Milano e Como.
Le opere dell’autrice nascono da un itinerario molto personale e creativo che si intrecciano con i suoi studi in psicologia protrattisi per molti anni, parallelamente ad approfondite analisi circa interessanti studi di fisiognomica.
L’uso della tavola grafica, con l’utilizzo delle varie evoluzioni dei programmi, le hanno permesso di spaziare in sempre più complesse operazioni pittoriche dove l’abilità tecnica si fonde con la sua verve creativa.
Il suo eclettico percorco formativo con artisti di varia estrazione, la frequentazione di amici filosofi e scrittori, hanno forgiato e solidificato particolari interessi che sono culminati in uno studio preciso e circostanziato, non solamente circoscritto a problematiche di psicologia descrittiva ed analitica della scuola Diltheyana di fine ‘800 che consentano di mettere in luce il carattere unitario della vita psichica, quanto in una più ampia comprensione percettiva ermeneutica della realtà (vedi ermeneutica e “connessione psichica” nella scuola dello storicismo tedesco, nello stesso W. Dilthey, W. Windelband, H. Ebbinghaus, Il Conte Yorck, ecc…). Tramite l’introspezione, isolare i singoli dati percettivi per dar luogo alla fondazione delle Scienze dello Spirito nella Psicologia. Il mondo delle Weltanschauungen, dei significati, da trasporre attingendo dall’interno del mondo dell’Arte, dell’ispirazione.
Un altro aspetto del suo modo di fare arte riguarda l’epochè fenomenologica di Husserl, metodo al quale inconsciamente l’autrice si ispira. La sua arte si esplica in un momento conclusivo nel quale la sintesi delle immagini pittoriche si stemperano sulla tela dopo essere state “ripulite” dai fronzoli delle istanze soggettive, dalle quali si concretizzano.
Gli anni recenti l’hanno vista maturare problematiche spirituali che hanno delineato con una più ulteriore precisione i suoi interessi pittorico espressivi. La comprensione della realtà è così ivi connessa all’esperienza religiosa dove i rimandi visivi si intrecciano ai significati più profondi. E’ interessante notare come si avvertano nelle sue opere queste fasi esistenziali. L’opera che qui presenta “Oniriche Visioni”, è esempio diretto della propria coscienza spirituale. La luce di Dio emerge distintamente dalle trame psicologiche dell’anima come momento di supporto universale. La luce Blu onnipervadente della tradizione Induista risalta come momento essenziale della Divinità da cui potersi rispecchiare nel mondo degli umani.
La sua pittura è così un intarsio di momenti psicologici animistici da cui la mente sintetizza, tramite l’anima, oggetti di elevato significato spirituale.
Molti artisti, nell’ambito della ricerca contemporanea, hanno focalizzato la loro attenzione sui fenomeni della natura e sulla capacità che ha la rappresentazione artistica di amplificare la relazione e la percezione da parte dello spettatore rispetto a quello che lo circonda. Tiziana Mesiano nelle sue ultime opere si offre come medium tra la natura e il suo osservatore, affidando la comunicazione dell’elemento naturale ai mezzi del disegno e della pittura, dopo avere attraversato un processo di progressiva semplificazione e sintesi che, in alcuni casi, rasenta l’astrazione.
Come la pioniera di questo genere, l’artista svedese Hilma af Klint, esprime, nella sua sintesi del segno e del simbolo, una dimensione spirituale del vivente, proiettando piante e animali, organismi e materia, in grafici simbolici. Una realtà non limitata alla dimensione fisica ma che, nell’esplosione di un seme, rivela un mondo interiore e un mondo superiore paralleli, capace di un livello più alto di intuizione, ispirazione, unione con il tutto – in uno.
La scelta del supporto ligneo alla base della sua recente sperimentazione, rispetto all’utilizzo precedente della tela, modifica l’approccio dell’artista rispetto alla gestione e alla costruzione del suo lavoro. La tavola risponde alle sollecitazioni del gesto pittorico in maniera più stabile, rispetto alla tela conferendo alle immagini le caratteristiche di una scrittura, di un appunto, della definizione più rapida di un concetto.
L’elemento grafico e descrittivo, si sovrappone, in queste ultime opere ad un fondo monocromatico sommario e asciutto, che rivela un’ambientazione naturale generatrice del colore e delle forme. Il lavoro, dunque, diventa la costruzione di uno scenario che dentro quell’ambiente può esprimere la sua vera essenza. Gli elementi rappresentati divengono, così, lenti speciali con cui comprendere il reale. Se da un lato l’occhio si educa osservando la natura intorno, dall’altro l’osservazione della sua rappresentazione nell’opera educa, chi la guarda, ad una più profonda visione delle cose.